La storia della Fondazione Pini è lunga e travagliata.
La sig.a Maria Pini nel gennaio del 1967 con volontà testamentaria dava vita ad una Fondazione dotandola di un immobile ed un podere con l’onere di assistere a vita la nipote Patrizia Ferri.
Eligio Ferri, fondatore e primo presidente della sezione Anffas di Parma, era nonno di Patrizia Ferri.
Per questo motivo l’Anffas ha sempre fatto parte, con un proprio rappresentante, nel Consiglio della Fondazione.
Il testamento è stato in seguito impugnato dagli eredi con conseguente blocco d’ogni iniziativa.
Solo alla fine degli anni 80, concluso l’iter giudiziario a favore della Fondazione, si è potuto meglio precisare gli scopi, in particolare all’art. 2 dello Statuto è indicato che “la Fondazione ha per scopo l’assistenza e la riabilitazione di persone affette da disabilità psichica, residenti nella provincia di Parma”.
Nel frattempo l’edificio aveva subito un notevole degrado, causa anche un’occupazione abusiva, al punto che il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione ha ritenuto più conveniente procedere alla vendita dei beni e con il ricavato ed un cospicuo contributo della Regione Emilia Romagna costruire ex novo un complesso meglio rispondente alle esigenze di residenzialità delle persone disabili.
Allo stato attuale, dopo avere finalmente individuato l’area (gratuitamente concessa dal Comune di Parma in Via Casaburi) su cui edificare il centro residenziale per disabili, si è in attesa di dare il via ai lavori.
Una volta completata l’opera si prevede che il nuovo complesso, che assumerà la denominazione di “Centro socio operativo riabilitativo per disabili”, possa dare una risposta al problema del “dopo di noi” accogliendo al suo interno 16 persone in forma residenziale.